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5 Consigli per riorganizzare la cameretta e la nostra proposta: nordic style con un tocco di colore handmade

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Sembra che la cameretta e la sua (ri)organizzazione sia un tema molto in voga e mentre mettevo a punto gli ultimi dettagli di questo post mi sono imbattuta, quasi contemporaneamente, nelle notifiche di due super blogger: la rivoluzione di Gaia (Patasgnaffi) contro gli acari maledetti, ed i consigli di Elena (Yummy Mom) per gli acquisti per la cameretta del neonato.  

Noi, ve l'avevamo promesso nel nostro primo post del rientro (qui) e, visto che ce la stiamo mettendo tutta per mantenere i buoni propositi (no, il link al post dei buoni propositi non lo metto altrimenti mi si apre la faccina sbeffeggiante di Emma Watson "ancora che insisti co sto sport?"), oggi vi raccontiamo come abbiamo trasformato la cameretta in un luogo confortevole e accogliente, un ampio spazio di gioco e divertimento con angoli che garantiscono riposo, tranquillità e un’organizzazione funzionale degli spazi per riuscire a mettere in ordine il più rapidamente possibile.
Niente di ultra costoso, complicato o praticamente impossibile: la solita pecionata!
Ecco 3 spunti di base che si possono personalizzare secondo i propri gusti e le proprie esigenze: 

1) Come al solito, "less is more", quindi, pochi pezzi, linee semplici e gradevoli,  privilegiamo soluzioni free standing alle camerette componibili e plasticose, in modo da avere la possibilità di modificarne la disposizione nella stanza e rifarne il look con una mano di vernice all'occorrenza. Non investiamo un capitale in mobili che potrebbero essere presi di mira da attacchi d'arte dei vostri piccoli o che potrebbero stufarvi tanto da premeditare attacchi vandalici di sottobanco da parte vostra. 


2) Non esageriamo con gli "stimoli" (non servono stimoli ai bambini, solo un ambiente organizzato secondo le loro esigenze) lasciamo che sia la loro fantasia a inventare scenari e storie nuove ogni giorno. Una parete bianca si presta ad appendere i loro disegni, ad essere lo sfondo di un teatro o con una mano di lavagna a diventare un gigantesco bloc notes. 


4) Scegliamo "espositori" e non contenitori per i giochi: lasciamo che siano loro a scegliere a quale attività dedicarsi, includendo la possibilità di mettere in ordine da soli. 


3) Non consideriamo già grandi i nostri piccoli, ma non esageriamo al contrario, trasformando la stanza in un parco giochi: na camera da studente universitario sarà inadatta per un neonato tanto quanto la ricostruzione del castello di Sophia La Principessa, con glitter e scoiattolo parlante inclusi.


5) Dedichiamo uno spazio speciale in prima fila ai libri, che siano sempre alla loro portata e che possano toccarli, sfogliarli. Li potrete trovare seduti sul tappeto a raccontarsi da soli le storie, cambiandole anche di sana pianta, o potrete trovarvi a discutere sull'opportunità di leggere insieme ancora una storia a mezzanotte, ma, io sono di parte, l'amore per le storie ed il racconto è una delle poche battaglie per le quali vale la pena spendersi completamente. 

Nota per la lettura: non sono né interior né graphic designer, sono una bismamma a letto da un mese con l'influenza che in un momento di forza e lucidità è riuscita a scattare le foto con l'iPhone, spremere anche l'ultimo neurone per scrivere il post e caricare il tutto alle due di notte sdraiata su u nfianco nel lettone con la ciucciatette in azione. Non ho messo a posto i giochi prima di scattare, non ho ritoccato le foto e ho anche beccato una giornata di pioggia per lo shooting! Ecco, siate clementi e non ridete troppo ve prego!



Una stanza per uno è diventata per due senza sacrificare lo spazio

Cosa non mi piaceva della precedente cameretta

L’armadio. No, non era un armadio, era un sarcofago che occupava un’intera parete senza compensare tale ingombro con un’altrettanto ampia capacità di contenimento. L’armadio di cui parlo era tutto quello che rimaneva, dopo il trasloco, della cameretta acquistata mentre ero ancora incinta di Diego: armadio a ponte, letto con contenitore estraibile, cassettiera settimino, scrivania, tutto pronto per accogliere un dodicenne, non un neonato! All’epoca pensavamo di aver fatto un acquistone furbissimo, ma ben presto ci rendemmo conto della sua inutilità e della nostra ingenuità. 

La mancanza di bellezza. Guardate che non è una sofisticheria, la bellezza è importante! Se ci piace un posto ci stiamo volentieri, altrimenti ce ne andiamo o ci passiamo il minor tempo possibile. I mobili di diverso stile non si armonizzavano tra di loro e non c’era niente che inviasse il messaggio “Dai vieni qui che si sta bene”. Non c’erano personalizzazioni alle pareti, foto, disegni o ricordi dei bambini. Il bianco era troppo bianco!

L'illuminazione inesistente. Nonostante la cascata di luce che ogni mattina si riversa dentro la stanza, al pomeriggio bisogna fare i conti con la rotazione solare e tocca accendere la luce. Il soffitto è molto alto e la stanza risultava sempre poco illuminata e piena di ombre. 

La zona letto trascurata. Il letto era sempre ricoperto da un foulard in estate o da una coperta in inverno. La pigrizia, considerato che Diego dormiva e dorme tuttora in camera con noi (per onestà, lui non è interessato ad andarsene e a me piace pure sentirmelo vicino), mi ha portato a trascurare questo angolo di camera. 

La solitudine dei numeri primi. Troppo spazio per uno soltanto! L’arrivo di Giulia, invece, mi spingeva a vederla come una stanza per due e, quindi, all’appello mancavano un letto e un armadio! Insomma, una stanza che fino a quel momento era stata "per uno", doveva diventare "per due", ma senza che i mobili cacciassero fuori i legittimi proprietari!

Cosa invece mi piaceva e intendevo valorizzare

Sicuramente l’abbinamento bianco-legno, molto nordico, molto pulito, essenziale. Non amo i colori abbacinanti (dei quali ci si stanca ben presto) delle camerette componibili che vendono nella maggior parte dei negozi di arredamento. Quella che avevamo comprato noi in un primo momento abbinava (pseudo) legno ciliegio e arancione e in cinque anni ogni volta che ci passavo davanti mi chiedevo “ma come cavolo hai fatto?”
Per questo, quando ho visto la nuova serie Hurdal di Ikea me ne sono innamorata! 


Mi piaceva molto, invece, il bianco dello scaffale Expedit (oggi Kallax) e del letto in ferro con il legno del parquet, quindi abbiamo deciso di prendere un altro letto (Minnen di Ikea) e staccare i due scaffali, prima affiancati, per disporli sui due lati lunghi della stanza. Trovo che Expedit, o Kallak, si presti molto bene come espositori di giochi che, in questo modo, risultano accessibili e facilmente riordinabili, mentre non amo invece le soluzioni “prendi e butta tutto dentro”, che non mostrano il loro contenuto e non aiutano né la scelta da parte del bambino, né l’ordine perché per forza per scegliere bisogna prima tirare tutto fuori! 





Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa

Per i libri, invece, almeno per quelli che sono letti più frequentemente, preferisco che ci sia un espositore dedicato, che mostri la copertina e faciliti così la scelta. Trovo che Ribba di Ikea sia perfetto e, in più funge anche da comodino! Le mensole, sono Lack.

L’ampio spazio a terra. I miei figli sono ancora piccoli e per loro avere spazio per giocare è sicuramente la caratteristica più importante che la loro cameretta debba possedere. Ho pensato quindi di sfruttare le pareti laterali per collocare gli armadi ed i lettini, nonché utilizzare delle strutture letto allungabili che, per il momento, possono rimanere più piccoli di un normale letto singolo, ma che, crescendo, possano seguire le dimensioni di un adulto. 





L’adesivo a parete con le strofe di “Mio cucciolo d’uomo”. Non è solo una canzone, ma una vera e propria poesia, anzi, una spassionata dichiarazione d'amore! 
Sono una donna di parole scritte, lette, pronunciate e ascoltate, messaggio più efficace non so veicolarlo se non con le parole e così, ho pensato di riempire quella parete con altri meravigliose parole, come un murales, ma con un tocco di colore.


10 cose da fare tutti i giorni:

Lavati il viso
Guardati allo specchio e fai un’espressione buffa
Vestiti di ottimismo e voglia di fare
Esci, lascia respirare le idee
Provaci sempre, almeno una volta, con tutte le tue forze
Impara ogni giorno una cosa nuova
Sii gentile ed educato
Abbraccia e regala sorrisi
Senti, con tutto il tuo cuore
La sera, prima di addormentarti, chiudi gli occhi e chiediti se sei felice


Un particolare ringraziamento ad Ottavia di Le Creazioni di Topilde che ha realizzato la cascata di stelle colorate sopra il lettino di Giulia e le ghirlande appese alle mensole sul letto di Diego! 
In più, nel pacco ho trovato a sorpresa questi due coloratissimi e dolcissimi nastri con i nomi dei miei bimbi
Grazie ancora Ottavia, sei stata gentilissima, disponibilissima e le tue creazioni sono bellissime. 







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