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PECIONE VIP - Intervista a Claudia Porta

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Claudia Porta non ha di certo bisogno di presentazione per chi 'frequenta l'internet' anche perché sintetizzarla in poche righe sarebbe impossibile. Lei è la blogger dietro a La Casa nella Prateria, una mamma, crafter, autrice di libri, educatrice Montessori e insegnante di yoga. Tra le altre mille cose. 
Di lei abbiamo parlato talmente tante volte su questo blog, che ormai praticamente la consideriamo una di famiglia. Anzi: Claudia, ci vuoi adottare? :)

Claudia Porta Carta di identità

Da produttrice di supporti per il babywearing, alla promozione delle attività Montessori, fino ad un più spiccato orientamento per lo yoga. Come si fa a far cambiare direzione al blog, mantenendo la propria identità sul web?
Quando si tratta, come nel mio caso, di un blog personale, è abbastanza semplice: essendo costituito principalmente di “fatti miei”, si può evolvere all’infinito insieme a me. I tempi sono cambiati, i figli sono cresciuti, io mi dedico ad altro e parlo via via delle mie nuove passioni.

"Solo gli idioti non cambiano mai idea". Va bene restare fedeli ai propri obiettivi, "ma che fate se ci rendiamo conto, a metà strada, che la nostra destinazione non è, in realtà, il luogo in cui desideriamo andare? Ebbene, cambiamo direzione.”  - da “La mia mamma sta con me” Ed. Il Leone Verde)



Oltre all’attività online e alla tua famiglia, tieni anche corsi di yoga dal vivo. Ne hai parlato più volte, ma torna ad illuminarci: come si fa a garantirsi una parvenza di conciliazione, conservando la salute mentale?
Quando i bambini iniziano ad andare a scuola diventa tutto molto più semplice. Ho solo tre corsi a settimana al di fuori dell’orario scolastico, concentrati in due giorni nei quali mio marito è disponibile. Il fatto di essere entrambi lavoratori autonomi fa sudare un po’ a fine mese ma permette una certa elasticità nell’organizzazione degli orari. Non avendo nonni o zii a disposizione, per noi è indispensabile che l’uno “tappi” i buchi dell’altro.

Siamo sempre iperconnessi e iperstimolati ed è facile che il nostro livello di attenzione e la nostra capacità di attenzione perdano colpi. Quali sono i tuoi consigli per chi si barcamena tra lavoro, famiglia e smartphone per recuperare qualche minuto per rigenerarsi?
La mia risposta l’ho trovata nella meditazione. Bastano pochi minuti al giorno (ma se si ha il coraggio di aumentarne la durata si vedranno amplificati i benefici) per riconnettersi con se stessi ed evitare di perdersi nel mare delle cose da fare, degli imperativi e dei condizionamenti esterni.
--> Per approfondire, leggi questo post di Claudia o scarica il suo e-book “Mindfulness per genitori”
In questo equilibrio precario, come si fa a non rinunciare ai propri sfoghi creativi (che siano la pittura, il cucito o gli origami), magari coinvolgendo anche i bambini nelle attività e ad aiutarli a sviluppare in autonomia la propria creatività?
Beh, come hai detto tu, il segreto è coinvolgere i bambini, fidandosi di loro e delle loro capacità. Volete dipingere? Comprate un piccolo cavalletto, una tela, pennelli e colori anche per il vostro bambino. Volete cucire? Preparate delle sewing card o dei modelli prestampati per il punto croce perché possano imitarvi. I bambini amano giocare, ma quello che preferiscono in assoluto, è imitare i genitori. Trovate una variante della vostra attività preferita e proponetela al vostro bambino: sarà felice e vi lascerà in pace.
--> Per approfondire, leggi anche "Giochi con meTanti modi creativi per accompagnare i nostri figli nella crescita" (Ed. Il bambino naturale) 
Se invece desiderate svolgere un’attività che richiede calma e solitudine (come la meditazione, nel mio caso) l’unica soluzione che ho trovato, ma che una volta passato lo shock iniziale è meno traumatica di quanto sembrerebbe, è alzarsi un’ora prima degli altri per ritagliarsi un momento di pace.
(Metodo testato e approvato dalle Pecione n.d.r.)



Il nostro motto, come sai, è “Fatto. E’ meglio che perfetto”. Cosa consigli ai nostri milioooni di lettori che, pur avendone il tempo, rinunciano lo stesso a dare sfogo alla propria creatività per paura di risultati meno che perfetti?
Racconterò una storiella (che è una storia vera e vissuta). Vengo da una famiglia sfasciata, e sfasciata in malo modo. Con mio padre non ho più rapporti, e quando ero ragazzina mia madre aveva due lavori per poter mantenere me e mia sorella. Venendo da una situazione del genere, quando ho avuto voglia di avere un figlio, l’ho fatto. Anche se non ero sposata, anche se non sapevo come avrei fatto con il lavoro, anche se c’erano tanti “ma” e tanti “se”. Volevo una famiglia e ora ne ho una, non perfetta ma comunque meravigliosa.
Parlando con un’amica, che da ragazzina invidiavo (in senso buono, per carità) perché aveva una famiglia perfetta, genitori che si amavano, una madre presente e un padre buono che portava a casa la pagnotta e permetteva loro di andare al mare d’estate e a sciare d’inverno, lei mi ha confessato, alla soglia dei quarant’anni, di avere un solo rimpianto: non aver messo su famiglia. Ora si rende conto di non averlo fatto perché le sue aspettative erano troppo alte. Voleva un uomo buono e forte come suo padre, voleva una situazione lavorativa stabile come quella nella quale è cresciuta, voleva che tutto fosse perfetto prima di mettere al mondo un figlio. Risultato? Nessun uomo è stato all’altezza, e lei ha dovuto rinunciare all’ideale di famiglia, perché per lei era “famiglia ideale oppure niente”.
Ecco, nulla è perduto per la mia amica. Lei è ancora giovane e bella e ha capito che dove sbagliava. Ha capito di essere stata fortunata a vivere una situazione privilegiata, ma che se tutto non va come previsto non è poi un dramma. Però questa sua esperienza mi sembra un esempio calzante del “Fatto è meglio che perfetto”.
Ovviamente parlo di una persona che desiderava avere una famiglia o dei figli. C’è chi è felice anche da solo e va benissimo così. L’importante è seguire il proprio cuore senza lasciarsi frenare dalle aspettative troppo rigide.


Ma una come te, di pecionate ne combina mai?  Ce ne racconti una senza pudore?
(Cosa prevedeva il progetto originale? Cosa è successo invece? Come ne sei uscita? È rimasto un #epicfail o sei riuscita a trasformarla in un successone?)
Ma certo che ne combino. In genere però riesco a riciclare il risultato e trasformarlo comunque in qualcosa (come il cappellino di lana diventato cestino, e altri lavori manuali terminati in qualcosa di diverso da ciò che era previsto inizialmente). Il mio segreto è la flessibilità.
La più grossa delle mie pecionate è stata probabilmente la mia applicazione 10minyoga, o meglio il mio modo di proporla. Ho investito parecchi soldi per un’app che ho distribuito gratuitamente, inserendo solo tre sequenze a pagamento che, pensavo, le persone avrebbero acquistato per “ripagarmi” di tutto il materiale gratuito fornito. E invece, come è naturale, avendo SEI sequenze gratuite, quasi nessuno si è sognato di andare a scaricare anche quelle a pagamento.
Dal punto di vista imprenditoriale, quindi, l’app è stata un enorme flop. Ha avuto un grande successo di pubblico ma non mi ha fruttato nulla, anzi, il bilancio (economico) è dolorosamente negativo. Ma bisogna guardare anche il rovescio della medaglia: è stata un’importante (anche se costosa, ma forse non più della consulenza di un esperto) operazione di personal branding, o meglio di personal REbranding, che mi ha permesso di impostare la mia immagine pubblica sui temi che oggi mi stanno più a cuore: lo yoga, la meditazione e la mindfulness.



Ora che perfino tu sei una Very Important Peciona patentata, non puoi esimerti dal raccomandarci qualcuno! Ci aspettiamo segnalazioni di blog da leggere, account IG da seguire o creative in carne ed ossa delle quali innamorarci.
Ok… cercherò di uscire dal “solito giro”. Per quanto riguarda i blog, recentemente ho scoperto Laura Lonighi (http://www.yunikondesign.com), che trovo molto preparata e frizzante, un cocktail irresistibile.
Su instagram adoro Laura Kasperzak, (https://www.instagram.com/laurasykora)
Per le creative, le mie preferite sono le sorelle Pompei (http://ilsassolinoblu.blogspot.it)

Grazie Claudia!
Grazie a voi ;-)

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