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Pecione VIP - Intervista a Francesca Marano

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Noi l’abbiamo conosciuta attraversC+B, la casa+bottega delle imprenditrici creative italianeun porto sicuro, un faro nella notte, anche per chi, più semplicemente, cerca soltanto di conciliare lavoro e vita privata senza andare fuori di testa.
Di lavoro sarebbe una che “fa i siti”, ma Francesca Marano sul web è "La Marano", una che aiuta le persone a far crescere il proprio business attraverso siti, consulenze, libri, formazione.
Tutto quello che c’è da sapere su di lei lo trovi sul suo sito, qui ci limiteremo a fare quattro chiacchiere tra ragazze che non amano prendersi troppo sul serio.


Come è nata la tua passione per quello che fai e come si sposano i tuoi vari interessi? C’è spazio per la creatività anche in materie apparentemente molto tecniche?
La mia passione per il web è di antica data, come ahimè la mia età: ho iniziato a smanettare con i computer nel 1982, a 8 anni. Nel 1999 ho imparato l'HTML e ho sempre coltivato di nascosto un lato nerd, mentre di giorno facevo l'executive assistant o il direttore amministrativo, a seconda dei momenti della vita. Quando è nato mio figlio mi sono messa in testa di imparare a fare la maglia per fare "la brava mamma" e ho aperto un blog in cui parlavo di mio figlio, di maglia e di fotografia. Dopo qualche mese 'sta figura di mamma blogger mi ha fatto venire il latte alle ginocchia, ma mi ha lasciato in dono la conoscenza di WordPress. Da lì ho capito che mi piaceva di più creare siti che non popolarli di immagini della creatura. Per una serie di casi fortuiti ho trovato i primi clienti e dopo un po' mi sono messa a fare siti per mestiere. Per scrivere codice la creatività è fondamentale: d'altra parte su Wikipedia la definizione che hanno scelto di creatività è di un matematico mica di un artista :-) La maglia la faccio ancora e mi sembra anche una buona metafora del mio lavoro: ci vanno i ferri, il filato, lo schema, la capacità di sapere riprendere le maglie se cadono, ecc...



Qual è il progetto di cui sei più orgogliosa?
È difficile sceglierne uno perché seleziono accuratamente i clienti e le iniziative, lo dico senza falsa modestia: il mio lavoro spacca! Quindi ve ne dico 3, perché  sono megalomane:
C+B, la casa + bottega delle donne in proprio. Poteva essere una super pecionata, perché siamo partite davvero senza idea di dove andare e invece oggi facciamo 70.000 visualizzazioni al mese, ci scriviamo in 20 e da persone serie facciamo il calendario editoriale trimestrale.
WordPress Meetup a Torino: per anni la community italiana di WordPress è stata un po' ferma, c'erano persone molto impegnate a portare avanti traduzioni, ma poi da anni non si facevano eventi di persona. Una serie di incontri rocamboleschi ha portato 6 sconosciuti ad incontrarsi e a dare vita ad un bel gruppo di lavoro. Contemporaneamente in altre città di Italia c'è stata una rinascita dei Meetup e ora siamo in tanti a lavorare alla community e a pensare a nuovi modi per avvicinare le persone a WordPress e per aumentare la professionalità di chi lo usa.
Scrivere libri. Io odio scrivere. O almeno così ho detto negli ultimi 15 anni. Invece negli ultimi 15 mesi ho capito che lo posso fare, lo so fare, mi piace farlo.



A proposito di “Chi ha paura del business plan?” il tuo corso online, nonché primo ebook, leggiamo:

Quando a inizio del 2012 mi sono messa in proprio ho pensato che una freelance non avesse assolutamente bisogno di un business plan, ma solo di clienti, clienti, clienti. Tutti quelli che mi contattavano e per qualsiasi lavoro: da siti web a social media management, da consulenze di web marketing a biglietti da visita per il bar dietro casa.In meno di 8 mesi sono dovuta tornare a lavorare in ufficio dopo aver buttato al vento 14,000 euro (a fronte di 2,000 euro di incassi).
Niente male per una che – tra le altre cose - insegna a chi si mette in proprio come gestirsi! Questo è proprio l’emblema della Pecionata con la P maiuscola: ho un’idea da paura, mi butto e come viene viene. Poi magari do una craniata in terra, ma hai visto mai che riesco a girare la frittata e a trarne comunque qualcosa di super?!
Tornando a te, è questa quella che definiresti la tua pecionata più grande o nei hai altre da raccontarci? (Cosa prevedeva il progetto? Cosa è successo invece? Come ne sei uscita? È rimasto un #epicfail o sei riuscita a trasformarla in un successone?)

La mia più grande pecionata è la mia attività stessa che ha per fortuna un lieto fine :-) Sono partita convinta con questo piano:
- target? Anglofono.
- prezzi? Economici.
- offerta? Business, social media, siti.

A casa mia è quello che si dice "anche due fettine di c*lo?".
Sono andata avanti su questa strada per mesi, perché sono una peciona testarda, poi il tracollo finanziario mi ha fermata. Il Business Plan mi ha fatta ripartire qualche mese dopo con le idee più chiare, un piano, una strategia. Oggi ho capito che due sono le cose che possono aiutare un piccolo business a crescere: delegare a altri quello che non sai fare tu e specializzarti (Twittalo!)Come possiamo pensare che una persona da sola abbia competenze sufficienti per occuparsi bene di: brand identity, marketing, siti, business planning, social media, ecc...? Cioè, va bene all'inizio, anzi è proprio giusto, perché così si capisce di cosa c'è bisogno, ma per crescere ci vuole altro.




Dopo il successo di "Chi ha paura del Business Plan?", è appena uscito, sempre per Zandegù, "Solopreneur: L'organizzazione del lavoro (in proprio) spiegata semplice”.
Lavori in casa (magari in pantofole, dillo!) ma non hai problemi a sognare di diventare come Mark Zuckerberg? Ecco, allora sei un solopreneur, cioè un freelance 2.0, un libero professionista che decide di pensare in grande e non ha paura di essere ambizioso. Perché, ed è il presupposto di "Solopreneur. L’organizzazione del lavoro (in proprio) spiegata semplice", non c'è proprio niente di male a voler puntare in alto.
Mi sembra il libro perfetto per i piccoli business emergenti. Può essere utile anche per migliorare l’organizzazione del lavoro di noi dipendenti che non abbiamo (ancora) fatto il salto? O a gestire attività parallele come quelle di un blog?
Solopreneur è un libello veloce e che ha un obiettivo ottimista: farci ricordare che prima di tutto ci va buon senso. Il buon senso di capire che è meglio poco, ma bene, che è meglio trovare una propria organizzazione che non sforzarsi a usare sistemi complessi di altri, ecc... Non ha la pretesa di dare soluzioni, ma sicuramente ha l'ambizione di invitare tutti (a partire dalla sottoscritta) a riflettere sul perché si fanno le cose e poi farle. È un mix di storie dell'orrore mie, soluzioni, riflessioni, test su app che uso. E poi è un invito a pensare in grande, non fare sempre quelli che "mi basta così". Far crescere il proprio business non è un esercizio di egocentrismo, ma una forma di altruismo: con il nostro lavoro possiamo cambiare le cose intorno a noi, cerchiamo di lasciare un impatto importante nel mondo e il mondo crescerà insieme a noi.


Il nostro motto, come sai, è “Fatto. E’ meglio che perfetto”. Cosa consigli ai nostri milioni di lettori che spesso rinunciano a dare sfogo alla propria creatività per paura di risultati meno che perfetti?
Di fregarsene ampiamente della paura e di mettersi in gioco sempre, anche a rischio di fare cavolate. Fino a che non si perdono soldi destinati al college dei figli. Lì poi è il momento di modificare obiettivi.




Bene, ora che hai avuto questo incredibile spazio di notorietà, share the love: condividilo con un'altra Peciona del tuo cuore! Ora sei una Very Important Peciona e, visto che siamo in Italia e non puoi esimerti dal raccomandare qualcuno, ci aspettiamo segnalazioni di blog da leggere, account IG da seguire o creative in carne ed ossa delle quali innamorarci.
La mia peciona del cuore è Gaia Segattini: una che dalla remota provincia di Ancona (vabbè, remota per noi del nord, però anche arrivarci da Roma non è uno scherzo) è partita alla conquista dell'Universo, Mi piace tutto quello che fa: i suoi libri, i suoi cappelli del nonno, le cose che ha in mente, quelle che ancora non sa di avere in mente e che le verranno poi, ma noi già sappiamo che saranno geniali. Seguitela ovunque, amatela duro, non vi deluderà.

Grazie mille Francesca!


Trovi Francesca, oltre che sul suo sito e su C+B, anche su FacebookInstagramPinterestLinkedIn e chi più ne ha, più ne metta :)


(Le sue bellissime foto, sempre a proposito di creatività, sono delle incredibili Officine Biancospino)

Scopri anche le altre Pecione VIP patentate: 

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